Rubelli alla Biennale Architettura 2021

Rubelli è presente alla Biennale Architettura 2021 di Venezia in tre diversi spazi espositivi: nel Padiglione del Libano presso il Salone del Sale alle Zattere, all’Arsenale e nelle sale di Palazzo Grimani, nel sestiere di Castello.

PADIGLIONE DEL LIBANO (Salone del Sale alle Zattere) – A ROOF FOR SILENCE by
Hala Wardé

Rubelli è sponsor dei tessuti utilizzati dall’arch. Hala Wardè per l’installazione “A Roof for Silence”. Pensato come un luogo di silenzio e di meditazione, il progetto dell’architetta libanese (che ha uno studio anche a Parigi) vuole essere una lezione di architettura attraverso la natura: immagini di ulivi millenari, luci, ombre, riflessi e colori creano esperienze sensibili all’interno di un ottagono. In questo contesto si inseriscono diversi tendaggi realizzati con tessuti Rubelli, tutti rigorosamente ignifughi: oltre all’oscurante (POPPY), una maglina metallica (SPEZIER) con all’interno una mussola leggera e dalla
mano naturale (SABBION). Su esplicita richiesta di Hala Wardè tutti i tessuti sono fuori produzione o rimanenze, e quindi veicolano nello specifico anche un messaggio di sostenibilità e di lotta allo spreco.
L’installazione farà successivamente tappa a Beirut e a Parigi.

ARSENALE – SILK ROAD WORKS by Azra Aksamija

Rubelli ha accolto la proposta dell’artista Azra Aksamija (Professore Associato presso il Dipartimento di Architettura del MIT di Boston) di fornire il damasco di seta BARBARIGO per l’installazione “Silk Roads Works”, allestita negli spazi espositivi dell’Arsenale. Per quest’opera, che ha al centro i temi della mobilità culturale e della società inclusiva, l’artista ha scelto 4 tipologie di seta provenienti da diversi Paesi: la seta ikat (Uzbekistan), il sari di seta (India + Pakistan), il raso broccato di seta (Cina) e il damasco di seta veneziano (Italia).
Con il damasco Barbarigo sono stati confezionati giubbotti di sicurezza e tute da lavoro – le cui forme si richiamano alle architetture veneziane (es. Palazzo Ducale) e all’architettura mamelucca – che verranno indossati da manichini.

Il Barbarigo è la riproduzione di un rivestimento murale di cuoio impresso, tipico del Barocco veneziano, detto anche Cuoridoro, che è possibile ancora ammirare a Palazzo Ducale. Delle 17 varianti colore disponibili – alcune inedite e sorprendentemente contemporanee – Azra Aksamija ha scelto quella argento.
L’artista ha fatto anche realizzare da Berengo Studio di Murano degli elmetti in vetro che riproducono motivi decorativi tratti da ceramiche orientali di vari secoli, dal XII al XX secolo. Corsetti, tute ed elmetti diventano così, per usare le parole dell’artista, “tre architetture da indossare”.

A PALAZZO GRIMANI tende di Rubelli

A palazzo Grimani la luce del giorno ora filtra attraverso tende leggere, tutte di Rubelli.
Palazzo Grimani ospita dal 19 maggio 2021 al 27 novembre 2022 la mostra ARCHINTO centrata su nuovi lavori – sculture e dipinti – dell’artista tedesco Georg Baselitz.
Archinto si aprirà in concomitanza con la mostra DOMUS GRIMANI, che vede il nuovo allestimento della Sala del Doge (dedicata al doge Antonio Grimani) che tornerà al suo splendore rinascimentale in virtù del ricollocamento della statuaria greca e romana, parte della collezione Grimani.
Da qui una sorta di dialogo tra antico (la Sala del Doge) e contemporaneo (le opere di Baselitz) in cui “si inseriscono” come un elemento senza tempo le tende Rubelli che vestono tutte le finestre del palazzo.
Confezionate con l’articolo Calloway, una tenda molto leggera e dall’effetto garza, non sono né troppo coprenti, né troppo trasparenti. La tenda Calloway, sebbene realizzata con un filato tecnico, ha un aspetto molto naturale, ottenuto anche grazie ad un particolare finissaggio. Rigorosamente ignifuga, questa tenda ha anche la certificazione Standard 100 by Oeko-Tex che attesta che non rilascia sostanze nocive e pericolose per la salute dell’uomo.
Tutte le tende sono un dono di Rubelli a Venetian Heritage, associazione che ha contribuito alla produzione delle due attuali mostre e con cui Rubelli collabora da molti anni. Presidente è il noto architetto americano Peter Marino che proprio di recente ha disegnato per Rubelli una capsule collection di tre jacquard di seta, manifesta espressione del suo profondo legame con Venezia.