COLLEZIONE DOTS S/S 2022

In occasione della Milan Fashion Week DOTZ lancia la sua SS 22, una collezione di calzature che esprime al meglio, attraverso l’uso colore, tutta la joy de vivre, la leggerezza e lo spirito di Rio de Janeiro.
Un passato nella cooperazione e nella moda, un presente da calzolaio, per Rodrigo Doxandabarat, co-founder con Anderson Presoto del marchio brasiliano ispirato ai concetti chiave come: diversità, empatia e pluralità; nato con l’obiettivo di produrre in modo innovativo, sostenibile e promovendo la creazione di un valore condiviso.


Tutto ruota attorno ad un monoprodotto genderless e timeless: un mocassino dalla silhouette asciutta e ad alto contenuto fashion, realizzato con il 100% di cotone ecologico prodotto da aziende famigliari fondate da piccoli agricoltori locali, Il 100% di residui tessili provenienti dal mondo decor ma anche con rifiuti domestici e industriali, parzialmente confezionato da donne che vivono nelle favelas.
Cooperazione, collaborazione, sostenibilità e gestione controllata del ciclo economico, sono le key word, i quattro “dotz” che riassumono e rappresentano, anche graficamente il brand. Stampati su calzature, scatole ed etichette e combinati diversamente tra loro i “dotz” , invitano alla scoperta di nuovi paradigmi.


Tutte le calzature sono numerata e realizzate in edizione limitata proprio perché upcycling. Le forme sono Made in Italy. Le suole, realizzate in quattro bright colour: arancione, blu, fucsia e lime, portano impresso il motto del marchio ‘’Olha que coisa mais linda, mais cheia de graça’’, preso in prestito dalla canzone Garota de Ipanema. Packaging e tag sono prodotte attraverso il riutilizzo di spazzolini e rasoi, mentre le dustbag sono sempre in 100% cotone.

La nuova collezione è realizzata attraverso l’utilizzo di ventiquattro tessuti – raccolti viaggiando per tutto il Brasile – grafici e iper-colorati ed è costruita attraverso quattro modelli battezzati con nomi che provengono da Pataxo un dialetto indigeno dello stato di Bahia nel nord-est del Brasile: KUPARAKA (un mocassino con maxi fiocco realizzato con filati provenienti dall’industria tessile), PUHUY (un iconico mocassino con nappine), JACY (un loafer asciutto e affusolato) e APONEM (una classica mule arricchita da nappine, le cifre stilistiche del brand, prodotte con scarti della propia produzione).


L’ispirazione della nuova collezione, o più correttamente il macroframe di riferimento costruito post-ricerca, rimanda agli indiani Pataxo così pure la palette cromatica, al contempo classica ed esotica.
Al rigore del progetto si contrappone tutta la leggerezza di un prodotto che esplode attraverso il colore.

Un passato nella cooperazione e nella moda, un presente da calzolaio, Rodrigo Doxandabarat è l’imprenditore che ha lanciato Dotz nel 2016.
Si definisce un calzolaio, perché le scarpe sono quello che fa, in questo momento della sua vita. Ma Rodrigo Doxandabarat, 43 anni, argentino, è molto di più, come raccontano le sue molteplici esperienze umane e professionali.
Appena diciannovenne, intraprende un viaggio che lo porta in oltre 60 Paesi, dalla Spagna alla Cina. Racconta, poi l’impegno nella cooperazione, in India nel 1997 con Madre Teresa di Calcutta e nel 2003 in Iraq, durante la guerra, prima come scudo umano e poi con una ONG francese ma anche in patria, nelle favelas argentine, per conto dell’Istituto di Cooperazione Economica Internazionale.
Lasciata la cooperazione, ha iniziato una carriera ricca di soddisfazioni in un settore nel quale, anni prima, aveva mosso i primi passi come modello: la moda. Nel 2008, approda a Milano e per Giorgio Armani lavora nel reparto commerciale, main market: Asia e Africa, per poi trasferirsi di nuovo in Brasile, considerato allora un mercato emergente, con l’incarico di Direttore Regionale del gruppo. Successivamente, entra in Dolce&Gabbana, con il ruolo di Direttore Retail e Wholesale per il Centroamerica.
Conclusa quest’ultima esperienza, lancia Linking DOTZ, un progetto con HQ a San Paolo del Brasile che nasce dal suo background professionale e personale con l’obiettivo di creare un nuovo modo di fare business, una produzione sostenibile e la creazione di valore condiviso.