GIADA F/W 2021

Il potere rigenerante della Natura, la sua aura terapeutica e la bellezza confortante che regala al mondo: Giada celebra il nostro desiderio di radici profonde che la Natura può offrire, in tempi di difficoltà e cambiamenti. 

“Gli alberi sono saldamente piantati nella terra, però i rami e il fogliame si innalzano verso il cielo, in cerca di luce e leggerezza”, spiega il Direttore Creativo Gabriele Colangelo.

Nella collezione Giada AI21, fa riferimento alle strutture corrugate della corteccia d’albero come se fossero opere d’arte dall’aspetto organico, traducendone i motivi elaborati nei preziosi materiali che sono uno dei tratti distintivi di Giada. Le loro superfici —la fluidità sinuosa del cashmere di zibellino; le ricciute doppie lane bouclé; il morbido cashmere yangir; il fresco misto di cashmere e mohair avvolto in strati di organza dégradé; la setosità della pelle plongé —replicano la tattilità rugosa dei tronchi d’albero o la chiarezza grafica della venatura del legno, strizzando l’occhio al lavoro dell’artista di Chicago Ryan Tippery. Le sue versioni astratte di materiali organici naturali controbilanciati da elementi piatti a blocchi di colore fungono da tela per l’evocativa palette della collezione. Un vivido color cachi vibra in contrasto con l’intensità dei marroni del legno, sfumandosi lentamente in tonalità più tenui di caramello, burro e banana.

Come sempre con Giada, la purezza delle linee e le silhouette eleganti nascondono una costruzione sofisticata. I cappotti sono slanciati e allungati, con spalle accentuate per esaltare postura e presenza; la maglieria imita le trame organiche dei tessuti con effetti illusionistici. Le mantelle regolabili con collo a cratere in diverse lunghezze sono un leitmotiv della collezione; indossate su asciutti cappotti da città o su abiti eleganti con gonna plissettata a ruota, aggiungono interesse visivo alle forme limpide, raffinate. Un dinamico senso di movimento è attivato dai giochi di pieghe che spuntano sul dietro di un trench in pelle, o volteggiano in gonne alla caviglia, aggiungendo femminilità e volume e stemperando leggermente la chiarezza della costruzione.

Dettagli decorativi discreti percorrono tutta la collezione: fiocchi tubolari di pelle e accenti geometrici in metallo diventano cinture, bottoni o cinturini che tengono insieme tuniche o top tricot; gli stessi motivi, ispirati ai nodi del legno di vecchie cortecce d’albero o dalla forma ottagonale portafortuna, riecheggiano nelle chiusure delle borse di forma geometrica o sono tradotti in delicati braccialetti a catena, collane e orecchini. Gli stivali e le scarpe dalla punta squadrata hanno un solido tacco in legno o cavigliere che sottolineano il fil rouge organico, ispirato alla natura, della collezione.

Femminilità e rigore; natura e sofisticazione; chiarezza e sensualità; espressione e compostezza. Il lessico di Giada scrive una narrativa complessa, pertinente, perfettamente adatta a trasmettere lo spirito del nostro tempo.

 

La presentazione AI21

In linea con l’impegno di sostenere il mondo creativo nei suoi molteplici aspetti —artisti, musicisti, scuole di moda e arte, musei — Giada presenterà la collezione AI21 durante la Fashion Week di Milano attraverso una collaborazione con l’illustre fotografo Paolo Roversi, sotto forma di mostra di fotografia. Tra le stelle più brillanti della fotografia di moda, Roversi ha fatto confluire il suo magistrale talento artistico nella magica interpretazione della collezione Giada AI21. La qualità immateriale delle sue immagini risponde intrinsecamente alla purezza dell’estetica di Giada— una conversazione in cui grazia e raffinatezza sublime si fondono in una perfezione alchemica.

Otto tableaux di Roversi saranno esposti nel concept store e GIADA Caffè del global flagship in Via Montenapoleone, trasformato per l’occasione in galleria d’arte; sarà anche riprodotto un video del making-of della collaborazione fotografica.

In questo periodo così difficile, Giada si impegna a fondo per inviare una nota positiva di bellezza, creatività e speranza. Quale mezzo migliore dell’arte per trasmettere un messaggio tanto importante?